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Per approfondire:
Mindfulness,
Una guida pratica al risveglio
Joseph Goldstein
Capitolo 11
Le sensazioni come veicolo di liberazione
I Cinque Aggregati - Sensazione
"Sa: 'la sensazione è così, così il suo sorgere, così il suo svanire.'"
Mindfulness, Una guida pratica al risveglio
Joseph Goldstein
 

Contempliamo il secondo aggregato, quello della sensazione o tonalità affettiva. Ora prendiamo in considerazione il ruolo cruciale che l'aggregato ha nel percorso del risveglio. 
La tonalità affettiva è importante perché è il fattore che condiziona le nostre reazioni. Quando registriamo qualcosa come piacevole, ci attrae, verremmo trattenerlo e vorremmo che continui. È chiaro quindi che le sensazioni piacevoli condizionano il desiderio e l'attaccamento. Quando registriamo qualcosa come spiacevole, ci repelle, cerchiamo  di respingerlo e vorremmo che finisca. Le sensazioni spiacevoli condizionano l'avversione, la rabbia, il fastidio e il timore.
Possiamo osservare l'incostanza della sensazione sia nella meditazione formale sia nella vita quotidiana. Mettiamo che durante la seduta la mente raggiunge uno stato di tranquillità o di agio. Notate la sua tendenza a compiacersene, ad aggrapparsi a questa condizione. 
È una buona occasione per contemplare l'aggregato della sensazione e prendere nota silenziosamente: "Piacevole, piacevole". Ma anche se riconosciamo le sensazioni piacevole e ne prendiamo nota, è possibile che la mente si identifichi in modo sottile e impercettibile: "Piacevole, piacevole, mi fa piacere". Siamo cosciente di quello che succede, ma siamo ancora identificati con l'esperienza gratificante. Ho trovato che per interrompere l'identificazione è utile usare annotazioni più precise, come 'contatto, piacevole'. Questo aiuta a considerare la sensazione piacevole da un punto di vista più impersonale. Possiamo farlo anche quando ci identifichiamo con una sensazione sgradevole. Praticando in questo modo con l'aggregato seguiamo l'esortazione dal Buddha a suo figlio Rahula: "Considera ogni cosa con perfetta saggezza così: questo non è mio, non sono io, non è il mio sè".

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