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Risvegliarsi all'essere

> introduzione

I Cinque Potere Spirituali
> cosa sono
> fiducia

> energia 
> mindfulness
> raccoglimento
> saggezza
> sintesi

> Liberare la Pratica


Risvegliando . . .
> che cos'è
> Helena Blavatsky 
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> Daniel Lumera
 

Piccoli consigli

° Leggi lentamente. La prima volta leggi l'intero testo. Altre volte, leggi solo un paragrafo o poche frasi. 
 

° Stampa e metti in un posto facilmente accessibile in modo da poterlo consultare durante il giorno per leggere piccole parti.

 

° Inizia un diario per annotarti domande, dubbi, esperienze, intuizioni, emozioni, ecc.

 

° Non è necessario meditare su questo testo. La riflessione o la contemplazione possono essere più utili al di fuori della meditazione formale. Lascia che la tua seduta favorisca una mente chiara, una mente tranquilla, silenziosa.

 

° Tutto sarà disponibile sul sito web di Appamada

Dopo ogni incontro, il link verrà pubblicato sulla chat di gruppo per una facile consultazione.

Risvegliarsi all'essere

Corrado pensa 

Contributo di Rita Gallo

Parte 4
 

Coltivazione di qualità interiori: come la gentilezza amorevole (mettā), la compassione (karuṇā) e la saggezza (paññā). Queste qualità emergono naturalmente dalla pratica profonda e continuativa.


Metta

Non è una parte secondaria della pratica, ne è una parte fondante. Si può fare la pratica seduta nel segno di metta oppure dedicare alla metta la pratica in azione. Noi possiamo camminare, telefonare, fare cose tenendo uno sfondo di metta, un augurio di bene, positivo.
 

Ci sono istruzioni tradizionali con un vero e proprio ventaglio di auguri: la salute del corpo, la felicità del corpo, la sicurezza dai pericoli interni ed esterni, l’agio di vita.  
 

C’è anche la metta silenziosa, senza parole: un’apertura calda, un moto di accoglienza, di accettazione, una consapevolezza benevolente.
 

La metta va indirizzata anche nei nostri confronti. Una delle resistenze a farlo è che sentiamo di non meritare l’amore. Siamo abituati al concetto che l’amore vada meritato. L’amore non va agganciato ai concetti di merito o non merito. L’amore è contraddistinto invece da gratuità.
 

Ci sono due porte di accesso per pratiche di metta: una è quando parliamo e ascoltiamo. Possiamo parlare ed ascoltare in maniera meccanica e reattiva oppure possiamo parlare ed ascoltare con un elemento di metta ed è tutta un’altra cosa. L’altra porta di accesso sono i nostri stati difficili, accolti con un elemento di metta invece che reattivamente, abitudinariamente e compulsivamente.

 

Compassione

E’ una qualità innata nella natura di tutti noi. Stare in un cammino interiore significa imparare a fare ricorso sempre più spesso a questa preziosa qualità e ad avere fiducia che non si tratta di qualcosa da costruire ma piuttosto di qualcosa che dobbiamo semplicemente lasciar emergere dal nostro cuore.
 

La compassione è un atteggiamento comprensivo e soccorrevole verso uno stato penoso. È apertura, è accoglienza, è pazienza, è disponibilità ad aprirsi al mistero. 
 

Osserviamo se ci è possibile rinunciare alla reattività e alimentare invece risposte gentili, innanzitutto nei confronti di noi stessi.

La pratica della compassione è anche imparare a prendersi cura, in maniera sempre più spontanea, di tutta quella sofferenza autoinflitta con cui normalmente alimentiamo durante le nostre giornate.
 

È sempre possibile scegliere di orientare le nostre vite a compassione e pazienza piuttosto che ad avversione e reattività.

Ripetiamo mentalmente la parola “compassione” come un mantra; ricordiamoci che possiamo sempre scegliere una risposta compassionevole.
 

La compassione ha le sue radici nella disponibilità a prenderci cura della vita in ogni momento.

 

Saggezza

Siamo chiamati a fare quello che siamo capaci di fare, che riusciamo a fare, e basta. Si chiama umiltà.
 

La saggezza e la compassione alimentano e sostengono la nostra capacità di accettazione, apertura e sollecitudine.

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