top of page

Textual archive 2022 

/

Il Nobile Ottuplice Sentiero

Big Tree
Il Nobile Ottuplice Sentiero
Retto Sforzo. Stati non salutare
Prevenire l'insorgere di stati non salutari 'non ancora sorti'
Joseph Goldstein
Una guida pratica al risveglio

Il Buddha definì il Retto sforzo come l'applicazione dell'energia a quattro grandi compiti. Il primo è prevenire il sorgere di stati non salutari non ancora sorta. Questo aspetto del Retto sforzo si basa sulla comprensione fondamentale di come funziona la mente. Nei sutta, la descrizione più pragmatica del nibbana è una mente libera dalle contaminazioni radice: avidità, odio e illusione. E' la dinamica delle 'contaminazioni latenti', ossia degli stati mentali che al momento non sono presenti, ma tendono ad affiorare se si verificano certe condizioni. 

Sapere questo suscita un sentimento di urgenza spirituale. Anche nelle condizioni più favorevoli, molto spesso l'avidità, l'odio e l'illusione si riaffacciano. Quindi, il primo grande compito è prendere atto della tenacia delle contaminazioni latenti, capire cosa le faccia affiorare, e prevenire che sorgano e che prendono piede. Chiaramente, occorre un'attenzione saggia e sostenuta per minare queste abitudini mentali profondamente condizionate.

Bhikkhu Bodhi
Il Nobile Ottuplice Sentiero

Il primo movimento del retto sforzo è diretto a impedire l'instaurarsi di stati non salutari, avvelenati dagli inquinanti. In quanto ostacoli alla concentrazione, tali stati non salutari sono enumerati in una serie di "cinque impedimenti": desiderio sensuale, malevolenza, pigrizia e torpore, agitazione e preoccupazione, dubbio. Vengono definiti "impedimenti" perché ostacolano il cammino alla liberazione: invadono la mente e la sopraffanno opponendosi alla calm concentrata e alla visione profonda, i due principali strumenti di progresso.

Gli impedimenti distraggono infatti l'attenzione e oscurano la consapevlozza, a scapito della calma e della chiarezza. Gli impedimenti non provengono dall'esterno ma dall'interno della mente.  Sono prodotti dell'attivazione di tendenza normalmente sopite nelle profondità del continuum mentale, in attesa dell'occasione per salire in superficie.

Abbandonare gli stati non salutari 'già sorti'
Joseph Goldstein
Una guida pratica al risveglio

Il secondo grande compito è abbandonare gli stati non salutari già sorti. La prima strategia richiede innanzitutto la presenza mentale: se non siamo neppure consapevoli che ci sono, come possiamo abbandonarli? A volte , la consapevolezza è sufficiente. Nel momento stesso in cui vengono riconosciuti, gli impedimenti si auto-liberano.

Ci sono cinque tecniche per disperdere i pensieri distraenti e gli stati mentali non salutari.

-  servirsi del suo opposto come antidoto.

-  fare appello a biri e ottappa (rispetto di sé e rispetto dei saggi)

-  distrarre deliberatamente l'attenzione
- osservarli direttamente, investigare la fonte e il potere che       esercitano sulla mente.

- se tutto il resto fallisce, sopprimerli con decisione

Tutti questi insegnamenti ci ricordano che la meditazione è un'arte. Con questo passo del sentiero, il Retto sforzo, non ci limitiamo ad applicare una certa tecnica pensando che solo un approccio sia quello corretto. Piuttosto, vediamo la mente come un vitale, vibrante e sempre mutevole intreccio di diverse qualità mentali. 

Bhikkhu Bodhi
Il Nobile Ottuplice Sentiero

Il primo movimento del retto sforzo è diretto a impedire l'instaurarsi di stati non salutari, avvelenati dagli inquinanti. In quanto ostacoli alla concentrazione, tali stati non salutari sono enumerati in una serie di cinque impedimenti: desiderio sensuale, malevolenza, pigrizia e torpore, agitazione e preoccupazione, dubbio. Vengono definiti 'impedimenti' perché ostacolano il cammino alla liberazione: invadono la mente e la sopraffanno opponendosi alla calma concentrata e alla visione profonda, i due principali strumenti di progresso.

Gli impedimenti non provengono dall'esterno ma dall'interno della mente. Sono prodotti dell'attivazione di tendenza normalmente sopite nelle profondità del continuum mentale, in attesa dell'occasione per salire in superficie. 

bottom of page